L’Ue adotta l’obbligo di dicitura dell’olio di palma nelle etichette

La produzione di olio di palma è una delle cause principali di deforestazione nel sud-est asiatico, in particolare in Malesia ed Indonesia. Per far posto alle piantagioni di palma da olio sono state abbattute sterminate aree di foresta primaria, dagli inizi del 2000 l’Indonesia ha perso oltre sei milioni di ettari di foresta, a discapito delle popolazioni locali e della ricca biodiversità della zona.

Palm fruit, Musim Mas palm oil plantation, Sumatra, Indonesia

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L’animale simbolo di questa tragedia è l’orango (Pongo abelii), meraviglioso e pacifico primate dal manto rossastro che sta rischiando l’estinzione a causa della deforestazione che lo priva del cibo e del riparo offerti dagli alberi. Questo tipo di olio vegetale potrebbe essere pericoloso anche per l’uomo, si ritiene che sotto forma di grasso idrogenato possa causare problemi per la salute.

L’olio di palma ha diverse applicazioni (produzione di cosmetici, biocarburanti, elettricità), ma viene utilizzato soprattutto nell’industria dolciaria. I prodotti contenti olio di palma hanno grande diffusione perché spesso i consumatori ignorano l’orrore che vi si cela dietro.

Ma d’ora in avanti qualcosa cambierà, l’Unione europea ha infatti adottato un nuovo regolamento che rende più trasparenti le informazioni sugli alimenti. La nuova legge, entrata in vigore il 13 dicembre e obbligatoria in tutti gli stati membri, impone indicazioni più precise per quanto riguarda la presenza di olio di palma e vieta la dicitura “oli vegetali”, in modo che i consumatori possano fare acquisti in maniera più consapevole.

Palm oil plantations in Indragiri Hulu

Non solo olio di palma, il nuovo sistema di etichettatura regolamenta altri aspetti importanti: per la prima viene definita la dimensione minima dei caratteri dell’etichetta, le sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze dovranno essere indicate con più chiarezza, dovrà essere riportata la data di congelamento dell’alimento, dovrà essere descritto lo stato fisico degli ingredienti utilizzati (non si potrà scrivere “latte” se si tratta in realtà di latte in polvere), sarà necessario stampare la data di scadenza su ogni singola porzione preconfezionata e non più solo sulla confezione esterna, dovrà essere ben specificata la presenza di caffeina e sarà obbligatorio indicare la sede del produttore con l’indirizzo completo di numero civico.

(Fonte: lifegate.it)